Le Acque ci parlano in tanti modi perché esistono in molti luoghi,
fisici e sottili, sulla Terra e dentro di noi.
Le incontriamo nello spazio del Grembo nella forma di flusso mestruale e in quella di muco cervicale – che, se ascoltati, diventano fonte di grande conoscenza di sé.
L e incontriamo nello spazio delle Emozioni, che a volte si manifestano nelle Acque salate delle nostre lacrime, che rispondono alla Luna come fanno le maree e che si nutrono della Ciclicità del nostro Grembo – loro, se ascoltate e accolte, ci rendono integre, complete.
Incontriamo le Acque nelle lacrime di rugiada che fanno brillare le erbe al Sole e nella nebbia simbolo dell’impenetrabilità dei Misteri dell’Esistenza.
Le incontriamo nella pioggia che qui, la notte passata, ha preso la forma di cascate e saette che cadevano dal Cielo: così le Acque hanno voluto ricordare la loro potenza – che è quella degli Elementi e della Natura tutta (sì, anche la nostra di Umani, perché siamo fatte delle stesse sostanze di tutti gli altri Esseri, no?).
Con devozione e una buona dose di paura, stanotte ho ringraziato con tutto il cuore di avere un tetto sopra la testa e ho rivolto una preghiera all’Acqua: le ho chiesto di proteggere coloro che un tetto non ce l’hanno e di ripulire il mondo di tutte le brutture, di tutta la cattiveria, di tutte le insalubrità.
Incontriamo le Acque nei fiumi, nei laghi, nei mari e negli oceani: se ascoltiamo, ogni Acqua ci racconterà una storia, simile ma diversa – a seconda della sua origine e del suo carattere.
L’ho imparato (senza più la possibilità di dimenticare) durante un giorno di Inverno in compagnia di Mamma Mare: Lei, quel giorno, mi ha portato le storie di Popoli del Mare di cui abbiamo perduto memoria, mi ha ricordato che è Vita e che è Morte, Creazione e Distruzione, con le sue tante carezze dolci spezzate per brevi momenti da onde potenti e sferzanti – ma l’ha fatto solo dopo che mi sono messa in ascolto, in piena apertura ed accoglienza.
Spero di incontrarti nello spazio della ri-connessione,
