I met the Burning Woman.

Sono stata travolta da un dolore che non ricordavo di poter provare.

Tutto di me era scosso, senza la possibilità o la volontà di fermare quell’onda che avevo paura stesse provando a trascinarmi in profondità per affogarmi, per non lasciarmi mai più risalire.

Era un pianto che esprimeva un dolore profondo attraverso una voce che quasi non sembrava mia.

Era ancestrale.

Avevo paura, paura di non riemergere più in superficie.

Tuttavia una piccola parte di me nascosta chissà dove sapeva.

Sapeva che quell’onda era necessaria.

E non mi ha permesso di fuggire, non un’altra volta, non più.

La mattina successiva ero frastornata, stanca, reduce di una grande lotta.

Ma ero viva, sopravvissuta.

Ero forte della certezza che, se ce l’avevo fatta questa volta, ce l’avrei fatta sempre.

Ed ero alleggerita di una parte di emozioni, esperienze e traumi repressi e lasciati a marcire dentro da chissà quanto tempo.

Non sono fuggita, e per questo ho fatto un salto evolutivo e di consapevolezza che la mia Anima attendeva da tempo.

Ho fatto un passo verso Me, quella libera, potente e avventurosa, quella che la felicità va a cercarsela perché sa di meritarla.

Eleonora