Da molto tempo io e mio fratello Ludovico volevamo andare a Nemi, un paesino in provincia di Roma.
Ti chiederai “Perché proprio Nemi?”.
Tutto risale a qualche anno fa e alla lettura di uno dei libri più belli, emozionanti e coinvolgenti della mia vita: “Pan“, di Francesco Dimitri.
“Pan” è un romanzo fantasy (anche se tale definizione è estremamente riduttiva) nel quale il culto del dio Pan si mescola al racconto di Peter Pan in un modo che è fonte di meraviglia. Ma “Pan” è anche molto di più: Dimitri inserisce elementi mitologici, antropologici, storici, e anche scene altamente erotiche ed eccitanti.
La storia è ambientata a Roma, ma ad un certo punto il protagonista (Michele) visita Nemi insieme ad una sua amica (Irene). Non voglio svelarti di più per non rovinarti la lettura del romanzo; quello che posso dirti è che mio fratello non vedeva l’ora di andare a mangiare quel buonissimo tortino di fragole che i personaggi mangiano a Nemi, mentre io non vedevo l’ora di visitare il Tempio di Diana.
Non sapevamo quanto di ciò che Dimitri ha narrato fosse reale e quanto frutto della sua fantasia, ma abbiamo scelto comunque di andare in esplorazione. Al nostro day trip si è unita anche mia sorella Beatrice, che nel frattempo aveva letto il libro e, come noi, ne era rimasta affascinata.
Dopo molti tentativi per trovare un giorno in cui tutti e tre fossimo liberi, finalmente il 12 agosto siamo riusciti ad andare (nota la data, ci torneremo dopo).
Una volta arrivati, abbiamo iniziato a camminare per le vie del paese e abbiamo immediatamente scoperto che la storia delle fragoline di bosco narrata da Dimitri era più che reale: Nemi infatti è città dei fiori e delle fragoline di bosco. Grazie alla sua posizione, ha un clima mite tutto l’anno e questo permette la maturazione quasi costante di questi buonissimi frutti selvatici. In ogni bar, forno e ristorante, vengono offerti tortini alle fragoline di bosco, tiramisu alle fragoline di bosco, liquori e molto altro ancora! Mio fratello era in estasi.
Camminare per le vie del paese è stato molto piacevole – nonostante noi viviamo in un bellissimo paese medievale nel sud della Toscana, Nemi ci ha offerto colori nuovi e un centro storico pieno di vita.
E poi, ah, il lago! Di un blu intenso, a tratti di color smeraldo, circondato da una folta vegetazione che ci ha offerto uno spettacolo di molte sfumature di verde.
Accanto al lago, lì sulla sponda proprio sotto al borgo, eccolo, il Tempio di Diana. Oggi non rimane che un rudere di quello che era stato un magnifico tempio, ma la magia lì è presente, è palpabile, come lo è in tutta l’area di Nemi – non stupisce che Dimitri abbia ambientato parte del romanzo proprio lì.
Dopo aver camminato per i sentieri appena fuori dal paese, siamo di nuovo saliti in macchina per scendere verso il lago e il Tempio. Abbiamo attraversato Genzano di Roma, e siamo arrivati sulle sponde del lago di Nemi. Non sapevamo come arrivare al Tempio di Diana – avevamo chiesto informazioni a un negoziante di Nemi ma la sua risposta era stata “Guardatelo da quassù”.
Quando abbiamo scorto il cartello “Il sentiero del mito”, abbiamo intuito che forse eravamo sulla strada giusta e ci siamo incamminati. È stato profondamente emozionante e trasformativo: lungo il sentiero abbiamo avuto modo di conoscere più a fondo la storia della dea Diana, di come il mito latino originario di Diana Nemorensis sia stato poi influenzato e unito al mito romano di Diana, a quello greco di Artemide e a quello egizio di Iside, abbiamo scoperto che, come altre, anche Diana è una triplice Dea (le cui altre facce sono Selene ed Ecate), e che le donne hanno sempre fatto offerte a Lei per molte ragioni diverse.
Potrei parlare a lungo di Diana, ma lo farò in un’altra sede.
Quello che posso dire è che per me l’incontro con Lei è stato catartico: hai presente quelle cose che capitano esattamente al momento giusto e che profumano di sincronicità? Beh, il day trip a Nemi per me è stato questo. Diana è arrivata a ricordarmi cose di me che avevo dimenticato e a mettere insieme i pezzi di un puzzle su cui stavo lavorando da tempo.
Prima ti ho chiesto di notare la data della nostra gita fuori porta: 12 agosto.
Proprio perché nulla succede per caso, una volta arrivati a Nemi abbiamo scoperto che era in corso un evento per ricordare le festività legate a Diana (i Nemoralia) che si tenevano a Nemi, qualche millennio fa, proprio in quei giorni dato che le Idi di Diana sono il 13 agosto.
Qualcuno ha voluto che noi tre fossimo lì proprio quel giorno e che avessimo la possibilità di assistere a una conferenza tenuta dall’antropologa Michela Zucca, dal titolo “Il culto di Diana. Mondo Selvaggio, Libertà, e Prezzo del Potere”, al termine della quale eravamo emozionati e pieni di forza e determinazione. Una conferenza alchemica.
Ho preso la decisione di conoscere Diana più intimamente, di scoprirla fuori e dentro di me. Ma di questo ti parlerò un’altra volta.
Ho cercato di cogliere un po’ di Magia e spero di potertela donare attraverso queste foto.
Dal mio Cuore Selvaggio al Tuo,
Eleonora
Ma che bel racconto, che belle foto, che splendido paese e che bel consiglio di lettura che mi hai dato!
Vivo in una città caotica e difficile (Napoli) ma amo i borghi tranquilli, ricchi di storia e tradizioni, e Nemi non lo conoscevo proprio, sai? Un buon motivo per andarci :)
Buona serata!
Sara
Grazie Sara! “Pan” purtroppo al momento non viene più stampato, ma forse riesci a trovarlo in pdf.
Non dovrebbe volertici nemmeno troppo per arrivare a Nemi da Napoli.
E se dovessi avere un po’ più di tempo, visto che ti piacciono i borghi, ti consiglio di venire dalle mie parti (vivo a Cetona, in provincia di Siena), posti magnifici.
Buona serata anche a te!
Grazie cara!!!!
Grazie a te, davvero!