Guardo fuori dalla finestra e, nella luce tenue del crepuscolo,
la Luna quasi piena fa capolino tra i rami dei cipressi argentati.
Guido nella strada bianca che mi porta a casa e davanti a me vola una gazza,
alla mia destra pecore e capre di ogni colore brucano l’erba in compagnia,
alla mia sinistra il verde del grano nuovo brilla sotto i raggi del sole invernale.
Cammino in montagna e dietro una curva mi appare la vista sorprendente
delle foglie secche che si tingono di rosso con la luce del tramonto,
poi il profilo scuro della terra contro il cielo che si avvia verso la notte.
Mi fermo, respiro, rimango ferma abbastanza da cogliere ciò che è sempre lì
– se solo guardassimo davvero; così accolgo quella bellezza nutriente che dà senso all’esistenza.
Mi accorgo, allora, che sto facendo esattamente ciò che sono chiamata a fare.
Mi ricordo che non c’è niente di più giusto ed appagante del vivere
una vita vicina alla Terra, a contatto con la Natura, una vita com’è fatta per essere;
e che non c’è niente di più giusto ed appagante del condividere questa vita,
per mostrare e provare che un modo diverso è possibile,
e che è necessario se vogliamo continuare a chiamare questa Terra casa e madre.

P.S.: Qual è il tuo posto nel mondo?