Il Corpo è importante. Anzi, fondamentale.
Non solo perché è il veicolo che ci permette di fare esperienza di questa vita terrena.
Non è solo questo.
Non è certamente una macchina guidata dalla Mente.
Se tutto è inter-connesso, fuori e dentro, allora anche Mente e Corpo funzionano sinergicamente, contribuendo l’una al benessere dell’altro, e viceversa.
Il Corpo ha una sua intelligenza, che coopera con l’intelligenza della Mente.
Non è nemmeno il contenitore dell’Anima.
Chi l’ha detto che l’Anima stia da qualche parte dentro il Corpo?
Chi dice che invece lei non sia onnipervasiva, che sia dentro, fuori e tra le trame del Corpo?
Chi dice che Corpo e Anima non siano un tutt’uno e che uno non può esistere senza l’altra e viceversa (almeno finché viviamo questa realtà terrena)?
Il Corpo, come ogni parte di noi, è Materia e Spirito al contempo – anche perché, poi, chi l’ha detto che Materia e Spirito esistano scissi l’una dall’altro?
Tutto è uno, tutto è connesso, tutto è Spirito, tutto è Materia.
Il Corpo ci porta in diretta connessione con la Materia
di cui è fatta la Terra e ogni cosa vivente.
Il Corpo ci ri-connette a questo spazio e a questo tempo, ci radica nel presente, ci riporta in centratura; ci riconduce a noi stesse.
È grazie al Corpo e all’essere pienamente incarnate nel nostro Corpo che tanti dei sintomi di malessere creati da questa società in cui viviamo si riducono:
perché se sei nel Corpo, sei nel presente, e se sei nel presente, le preoccupazioni se ne vanno, l’ansia si riduce, e con lei lo stress;
se sei nel Corpo, sei nell’ascolto dei tuoi bisogni, e se li ascolti, sei portata a soddisfarli, così la salute migliora e la qualità delle relazioni cresce.
Il mio rapporto con il Corpo
Ti racconto tutto questo perché ho vissuto gran parte della mia vita nella testa.
Ho sempre preferito la teoria alla pratica, perché mi riusciva di più ragionare, intuire, che agire.
Ho sempre preferito il sogno alla spiritualità radicata, connessa, esperita.
A un certo punto della mia vita, cambiamenti e problemi di salute mi hanno costretta a tornare alla Natura, a tornare alla Terra – e a tornare al corpo.
Avrei potuto continuare ad ignorare il richiamo, ma avrei solo peggiorato le cose: mi sarei fatta del male, avrei continuato ad essere miserabile per la gran parte del tempo.
Così ho ascoltato il richiamo, ho accolto la chiamata, e sono tornata a tutto ciò che è Selvatico e Selvaggio.
Chiariamoci: nessuna parte di noi è più importante o “migliore” dell’altra, ma tutto è importante e a tutto vanno dati la stessa attenzione, la stessa cura, lo stesso amore.
Se qui ti parlo del Corpo è perché, oggigiorno in questa società, è ampiamente bistrattato: quando è ignorato, quando è sfruttato, quando è portato allo sfinimento – e potrei continuare.
Torniamo al Corpo
Allora troviamo il nostro modo, i nostri modi, per risvegliarci al Corpo,
alla sua densità, alla sua presenza, alla sua sensibilità, alla sua sapienza.
Abbandoniamo il disprezzo e il peccato del Corpo che il cristianesimo ci ha insegnato.
Abbandoniamo la necessità di trascendere il Corpo e gli istinti
che le filosofie orientali più di recente ci hanno trasmesso.
Torniamo al Corpo, così torneremo anche alla Terra.
Un abbraccio selvatico,
