Il Suono e le sue vibrazioni sono all’origine del Tutto.
Ce lo ricorda il Vangelo di Giovanni (1, 1-3): “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.”
La tradizione indiana ci ricorda che il mantra “OM” (pronunciato “A-U-M”) è il seme della creazione, è la vibrazione di base dell’Universo.
E più di recente anche la scienza è arrivata a ritenere che tutto sia fatto di vibrazioni (e tutto ciò che vibra emette un suono).

Cosa succede quando si mettono insieme dei suoni? Si ottiene Musica, e la musica ha sempre rivestito un ruolo ricreativo, sociale, rituale e spirituale importante in ogni cultura e tradizione del mondo. La musica riesce a cambiare il nostro umore, e non solo… ma anche se riuscisse a fare “solo” questo il suo potere sarebbe grande. La realtà è che il suo potere è enorme.
La musica è fatta di suoni e quindi di vibrazioni. Noi siamo fatti di vibrazioni, tutto è fatto di vibrazioni. Perciò la musica è in grado di influenzarci a ogni livello, da quello fisico (poiché le vibrazioni di cui siamo fatti entrano in risonanza con quelle musicali), a quello mentale ed emotivo, fino ad arrivare ai piani più sottili.

Gli antichi yogi non si sono lasciati sfuggire il ruolo del Suono e lo hanno integrato nella loro pratica, oggi millenaria (esiste un’intera disciplina legata al suono, il Nada Yoga). L’uso degli strumenti musicali ha un ruolo rilevante nello yoga, e tra questi la Voce è forse lo strumento più importante. La voce viene usata dall’insegnante di yoga per dare istruzioni, per guidare gli allievi nella pratica, ma viene anche usata da ogni praticante nel recitare i mantra e nel cantare kirtan e bhajan.

Cos’è un mantra? Mantra significa “ciò che porta stabilità alla mente”, “ciò che libera la mente”. I mantra sono brevi sequenze di sillabe e furono scoperti dagli antichi yogi durante lunghe meditazioni profonde che permisero loro di udire interiormente e poi trasmettere i suoni prodotti dalle strutture vibratorie del corpo e della mente umana. Anche noi, oggi, potremmo percepire questi suoni se raggiungessimo uno stato di meditazione sufficientemente profondo.

La ripetizione di un mantra porta numerosi benefici, dal rilassamento fisico e la riduzione dello stress (con tutti i conseguenti benefici), alla ritrovata capacità di espressione delle emozioni, al riequilibrio del funzionamento dei due emisferi cerebrali (Yoga Journal Italia, n.90, febbraio 2015).
I mantra possono essere ripetuti mentalmente, possono essere sussurrati o cantati.
La ripetizione continua di un mantra in forma cantata è il kirtan.
Il bhajan invece è un canto devozionale, di solito in sanscrito, ma non necessariamente.

Vi propongo due bhajan.

Il primo è “Alek alek” ed è suonato con il djembé:

alek alekIl secondo è “Govinda jai jai Gopala jai jai” ed è suonato con la chitarra:

govinda jai jaiSono un’autodidatta, tanto nel canto quanto nell’utilizzo dei due strumenti, ma spero che il messaggio e la bellezza di questi canti vi arrivi lo stesso :)

E se vi va, iscrivetevi al mio canale Youtube, dove troverete canti, meditazioni e sequenze di asana :)

#lovelovelove,

Eleonora,
la vostra #EarthandSoulWanderer