Quanti strumenti differenti l’Essere Umano ha creato nei millenni
per misurare il Tempo!
Per molto tempo la misurazione è stata strumento di conoscenza: dello scorrere del giorno, del passare dei mesi, degli anni e delle ere.
È stato anche un modo per comprendere i Cicli della Vita, dal più piccolo al più ampio, sempre nella consapevolezza, però, che l’esistenza fosse ciclica.
Nell’avvicinarci ai giorni nostri quella del tempo è diventata sempre più un’ossessione: sempre a rincorrerlo, sempre di fretta, sempre a sentirne la mancanza.
Abbiamo iniziato a pensarlo lineare e così a perdere memoria dei corsi e ricorsi storici, della ciclicità che ci riporta sempre al punto di partenza per apprendere le lezioni che non abbiamo ancora appreso, per scendere in profondità laddove abbiamo compreso la superficie, per ricordarci che tutto scorre e che ad ogni giro di ruota abbiamo una nuova possibilità.
Abbiamo dimenticato, e nel dimenticare abbiamo perduto tesori preziosi.
Ma non per sempre, li possiamo recuperare.
Forse è perché sono di un Tempo che sento più affine che le meridiane mi sono sempre piaciute, con quel loro modo di misurare il tempo così connesso alla Natura – e così preciso, spesso più dei moderni orologi.
La meridiana ci racconta di un Tempo in cui conoscere l’ora era importante nelle ore diurne, quelle dedicate ai lavori.
Quando tramontava il Sole, infatti, la vita rallentava: con l’avanzare del buio, le attività si facevano introspettive e spirituali, ci si concedeva il riposo e la condivisione con l’Altro.
La meridiana ci racconta di un Tempo in cui l’Essere Umano seguiva i ritmi naturali perché da loro dipendeva la sua esistenza, quel Tempo nel quale il Sole scandiva i tempi del giorno e delle stagioni e la Luna era guida spirituale e agricola.
Oggigiorno pare impossibile vivere una vita nell’Ascolto e nel Rispetto dei tempi di Natura, nella Connessione con i Suoi (e i nostri) Cicli.

In un mondo sempre più artificiale nel quale confondiamo la nostra biologia
con luce forte anche quando fuori è buio,
con rumori anche quando fuori c’è silenzio,
con attività ininterrotta anche quando fuori tutto chiama il riposo e
nel quale, per tutte queste ragioni, siamo sempre più distanti dal Mondo circostante e da noi – con tutti gli squilibri che ne conseguono -,
in questo mondo,
recuperare la Ciclicità e la MultiDimensionalità Non-Lineare del Tempo diventa
un imperativo per coloro di noi che sento il richiamo al significato e alla pienezza
della Vita Ciclica.
Non è un viaggio impossibile. Impervio forse, ma percorribile.
·☽⋗Lo possiamo fare tornando a stare a contatto con la Terra in ogni tempo e stagione.
·☽⋗Lo possiamo fare tornando ad ascoltare i Cicli esterni (giornaliero, lunare, stagionale) e i Cicli interni (circadiano, mestruale).
·☽⋗Lo possiamo fare tornando a onorare e celebrare le transizioni e i Riti di Passaggio (dalla vita intrauterina a quella extrauterina, dalla fanciullezza alla maturità, dalla maturità alla vecchiaia, da questa vita alla prossima, e così via).
·☽⋗Lo possiamo fare tornando a ricordare che nel momento presente sta accadendo contemporaneamente ciò che è passato, ciò è futuro e ciò che avviene in ogni tempo nelle altre dimensioni di questo Multiverso.
·☽⋗Lo possiamo fare tornando a co-creare l’esistenza – perché siamo colme di Magia e Potere – e tornando ad avere fiducia nella Vita,
poiché questa fiducia è l’ingrediente segreto della pozione,
è la polvere di fata senza la quale non possiamo spiccare il volo.

Sarebbe davvero meraviglioso poter vivere senza guardare l’orologio ma solamente l’alternarsi del giorno e della notte. Sembra impossibile, ma forse piano piano introducendo attività tranquille e meditative la sera nella nostra routine, potremmo recuperare in parte questo contatto. Sono grata per questo Spazio, mi sento molto ispirata e connessa a te!
Ciao Federica! Sarebbe davvero bello, hai ragione!
Io ci sto provando, dormendo con le tapparelle aperte, così da far entrare la luce la mattina.
Devo ancora imparare ad andare a letto presto, però ;)
Grazie a te per essere presente!