Ho iniziato il decennio 2010-2019 diplomandomi al liceo e iscrivendomi all’università, tra mille dubbi e paure per una scelta che, sembrava, avrebbe condizionato la mia intera esistenza.
E in un certo senso lo ha fatto perché, passo dopo passo, per una concatenazione di eventi, quella scelta mi ha portata esattamente qui dove sono ora, anche se non avrei mai immaginato di essere qui, in questo modo, a fare quello che faccio, ora.

Sono stati anni di esplorazioni, anni di momenti molto felici e di altri molto tristi, anni di lezioni e di batoste, di emozioni e di incontri cuore a cuore.
Ho visto entrare nella mia vita persone più belle e giuste di quanto avrei mai creduto possibile, e con loro è entrato tanto amore – e risate, lacrime, paure, speranze. Vita.

In questi dieci anni ho imparato che non siamo fatte per stare da sole, che abbiamo bisogno degli altri per fiorire e che, al contempo, è importante trovare il giusto equilibrio tra lo stare in relazione con gli altri e lo stare in contatto con se stesse; il giusto equilibrio tra il dentro e il fuori.

Ho imparato che tutto è ciclico, che ad ogni alto segue un basso e che ad ogni basso segue un alto, perché tutto vive di quel ciclo Vita-Morte-Vita di cui ho imparato a parlare spesso e in molte forme.

Ho imparato che il coraggio è agire nonostante la paura e che fondamentale è il coraggio di essere se stesse e di comunicare la propria verità, per una vita piena e per dosi regolari di felicità.

Ho imparato che non possiamo pretendere che persone e relazioni belle ed amorevoli entrino nella nostra vita se non siamo noi, per prime, ad aprirci e ad accogliere; e che aprendoci all’altro possiamo scoprire mondi nuovi e tanto amore, anche laddove non credevamo fosse possibile trovarne.

Ho imparato che l’amore prende tante forme, ognuna valida e importante,
ho imparato che siamo parte della Terra e che senza Lei, semplicemente, non siamo,
ho scoperto che sono capace ed ho imparato che è anche attraverso l’errore che capiamo cosa è giusto per noi e cosa non lo è.

Così, ora, so che la strada
che ho imboccato è quella giusta.

Cosa ancora più importante, ho imparato che non sono sbagliata e che, a volte, ad essere sbagliato è l’ambiente in cui mi trovo – ogni pianta ha bisogno del giusto terreno, della giusta luce, del giusto nutrimento, per crescere e prosperare.

Ho imparato, infine, che l’apprendimento non è lineare; appare caotico, ma con il tempo ci accorgiamo che è in realtà ciclico, o forse spiraliforme: perché le lezioni tornano e tornano, e ogni volta siamo un po’ più pronte ad accoglierle.
Poi, un giorno, diventiamo finalmente maestre di quell’esperienza e siamo in grado di mostrare agli altri la strada più breve per raggiungere una maestria simile.

La mia parola per il 2019 è stata coraggio, ma è stato soltanto in questi ultimi giorni dell’anno che ho scoperto quello che realmente significa: è uno stato che non credevo possibile tanta è la sua forza, tanta la sua bellezza.

Allora, per il decennio che sta per iniziare, auguro questo a me e a te:

che il coraggio ci sia sempre compagno,
che impariamo a vedere la bellezza e la ricchezza nella nostra unicità,
che è un dono per il mondo,
che il rispetto per gli altri e ancora di più quello per noi stesse
accompagni nostra relazione,
che apriamo il cuore
e che il sogno più grande diventino la gioia, la felicità e l’amore.

Perché la vita su questa Terra è fatta per essere vissuta in pienezza e presenza, nello spirito ma anche e soprattutto nella materia, senza i giudizi e i pregiudizi che limitano e intristiscono, con la curiosità dei bambini, e insieme. Perché insieme la vita è più bella.