Finalmente ho scelto di riprendere il tempo per leggere.
Sono sempre stata un’amante della lettura, ero abituata a leggere molti libri ogni anno.
Poi “sono cresciuta”, è arrivato il lavoro e… ho continuato a comprare libri e a lasciarli sul comodino.

A un certo punto la vita arriva a ricordarti quali sono le cose che ti nutrono e che ti fanno bene, se non te ne accorgi tu e ti trascuri.

Questo è quello che mi è successo e, tra le altre cose, sono tornata a leggere.

 

terra

 

Avevo iniziato “Il sentiero della Terra” molti mesi fa e, per quanto adorassi l’argomento trattato, non riuscivo a concedermi il tempo della lettura.

Finalmente l’ho finito e lo consiglio a ogni persona che abbia a cuore la salute della nostra Madre Terra.

 

Ecco alcuni brani dal libro:

Visto sotto quest’ottica, il mondo appare come una rete complessa e dinamica di relazioni. Non si procede di causa in effetto: ogni cambiamento in un punto qualsiasi della rete ha ripercussioni su tutto il resto e minime modifiche possono amplificarsi e produrre vasti effetti, difficili da prevedere.

 

Quando usciamo dagli schemi comuni e smettiamo di preoccuparci del giudizio della gente, ci accorgiamo che tutto a un tratto possiamo pensare qualsiasi cosa e siamo in grado di spingere la nostra ricerca al di là delle solite categorie mentali.

 

Ma che cosa cambierebbe se invece di dirmi che devo fare qualcosa cominciassi a riconoscere che scelgo di farlo? Dicendomi che “devo”, eludo tanto le mie responsabilità quanto i miei meriti (…). Se invece affermo che “scelgo” di fare qualcosa, mi riapproprio del mio potere di decisione.

 

Osservare il vento, sentirlo sulla pelle o abbandonarsi alla sua furia durante una tempesta significa entrare letteralmente in contatto con le vive energie del nostro pianeta.

 

C’è un legame tra quello che mangiamo e il modo in cui trattiamo il nostro corpo. Le tradizioni della Dea celebrano il corpo e la vita terrena. Consideriamo sacra la nostra carne vivente, che respira, mangia ed espelle: è la matrice che dà forma all’energia incarnata da ciascuno di noi. Trattare bene i nostri corpi significa onorare la Dea e mostrare rispetto e gratitudine per il dono della vita.

 

Il dolore è come l’acqua: possiamo affogarci dentro ma possiamo anche bere alla sua fonte per trarne forza e nutrimento. Il dolore e la tristezza, infatti, riflettono la nostra capacità di emozionarci, di amare e di piangere la perdita di ciò che ci è caro.

 

Non c’è vita senza morte e la morte genera nuova vita. Vita e morte, dissoluzione e rinascita sono fasi diverse di un unico ciclo. Non esiste vita senza morte né fertilità senza disfacimento. Perciò non bisogna guardare alla morte con paura e orrore: è una fase di transizione del ciclo vitale e non la fine di ogni cosa.

 

La guarigione prende avvio dall’ascolto.

 

 

Eleonora,
The Earth and Soul Wanderer