Earth Day 2020

Oggi sono al giorno 29 di un Ciclo Mestruale anomalo, in pieno premestruo durante un lockdown per pandemia. Chi di voi sa cosa significa vivere ogni fase del C.M. capirà meglio di altre/i quello che sto per dire.

Da dieci anni a questa parte ho sempre celebrato la Giornata della Terra (che quest’anno festeggia il suo 50° anniversario): ogni anno con parole simili, ma anno dopo anno con sempre maggiore consapevolezza e con sempre maggiore rabbia – perché negli anni non solo non ho visto un impegno reale per la Terra da parte di istituzioni e persone, ma ho anche assistito al progressivo peggioramento delle condizioni ambientali (e quindi anche della nostra salute collettiva) perché si è continuato ad agire in modo antropocentrico – che significa miope, se non cieco – non volendo tenere presente che noi umani siamo cellule del grande sistema vivente Terra. Questa mancanza di consapevolezza – o, forse sarebbe più corretto dire, scelta di non consapevolezza – ci ha già portate in luoghi molto pericolosi per la nostra sopravvivenza e per quella di molte altre specie viventi. Continuare a non tenere conto di questa realtà è una scelta suicida.

Oggi, quindi, il fuoco della rabbia è più forte che mai.
Possibile che non riusciamo o ci rifiutiamo di capire che senza ecosistemi sani non ci può essere vita?

Che se la Terra diventa sterile e non produce più frutti siamo destinate a morire entro poche settimane?
Che se le Acque potabili terminano siamo destinate a morire entro pochi giorni?
Che se l’Aria diventa irrespirabile siamo destinate a morire entro pochi minuti?

Sono profondamente arrabbiata:
per ogni ingiustizia,
per ogni persona che sceglie di rimanere nella propria comodità fino all’ultimo secondo disponibile
invece di impegnarsi per il bene collettivo,
per ogni scelta politica antropocentrica,
per ogni istante spreato nella degenerazione di questa Terra
e non impegnato nella sua rigenerazione, che è anche la nostra.

Selvaticamente vostra,