Stagione: Inverno.
Mese: Gennaio.

Qualche sera fa, nel Cerchio di Donne, è emerso un sentimento condiviso in questo periodo: la frenesia, o l’irrequietezza, che nasce dal contrasto tra l’esigenza emergente di tornare a fare, creare, uscire dalla tana (che forse nasce dalla Luce che sta tornando ad aumentare) e l’invito ad aspettare un altro po’, riposare, procedere con lentezza (che arriva dalle giornate ancora fredde e corte).

Dopo averlo accolto durante il Cerchio, ho lasciato che quel sentimento si muovesse dentro di me per qualche giorno per poterne afferrare tutti i colori (un po’ come quando muoviamo il boccone di cibo in ogni parte della bocca per coglierne tutte le sfumature di sapore).

Così ho preso consapevolezza di quanto sia normale sentire quella frenesia in questa fase dell’anno – in una società che non accoglie la verità dei Cicli Naturali.

Il parallelo con il Ciclo Mestruale

Lo stesso sentimento mi coglie (e forse coglie anche te) quando, passati i giorni più intensi della Mestruazione (quelli di maggiore flusso), mi prende la tentazione di tornare a fare, di tornare nel mondo precocemente.

Se ascolto la frenesia – che nasce dall’illusione di non fare abbastanza, dalla menzogna che il riposo mestruale sia una perdita di tempo (chi mai sognerebbe di dire lo stesso del riposo notturno?) -, utilizzo nel fare le energie che, sì, stanno tornando ad aumentare, ma che sono ancora scarse e servono per supportare il corpo nel magico processo di Morte e Rigenerazione che esperisce con ogni nuovo Ciclo.

Se invece non ascolto la frenesia e mi concedo di essere più che fare per tutto il tempo necessario (idealmente fino alla fine della Mestruazione), allora esco dalla mia (metaforica) caverna mestruale completamente rigenerata, con maggiori energie a disposizione, con maggiore chiarezza sui passi da compiere, con maggiore fiducia nella Vita – e con la consapevolezza, che nasce dall’esperienza, che il resto del Ciclo Mestruale sarà migliore proprio per aver vissuto pienamente la Mestruazione.

Ciò significa che anche il premestruo porterà meno difficoltà e mi permetterà di accedere ai suoi doni – e già questo, di per sé, dovrebbe essere sufficiente per rimettere in discussione le credenze, lasciare andare l’illusione e la menzogna e correre il rischio di riposare e abbandonarmi in fase mestruale.

Il mio invito

Ho un invito, per me e per te, per questo tempo stagionale e per ogni volta che attraverseremo la fase del Ciclo Mestruale che ci offre energie simili (quella della seconda parte della Mestruazione).

Ascoltiamoci: nella voglia di rimanere nel non-fare e nella lentezza, nella frenesia di tornare nel mondo, nella tensione tra necessità di riposo e desiderio di azione e in ogni altro sentimento, emozione o sensazione che sia presente, ora, in noi.

E accogliamo tutto ciò che è,
accogliamo la consapevolezza che tutto è impermanente e temporaneo,
accogliamo la saggezza della Ciclicità dell’Esistenza,
accogliamo la possibilità di non essere sempre uguali a noi stesse,
e per questo talvolta contraddittorie,
e accogliamoci avendo fiducia che andiamo bene
esattamente così come siamo in questo momento.

La promessa

La qualità della fase mestruale, e così dell’Inverno, determina la qualità del resto del Ciclo, Mestruale o Stagionale che sia.

Apriamoci ai doni di questa fase, e apriamoci anche alle sue sfide senza fuggire di fronte alle difficoltà (o di fronte a noi stesse).
Saremo ricompensate con Pienezza, Evoluzione e Bellezza per il Coraggio che avremo scelto di manifestare nell’ascoltare e vivere la Ciclicità, momento dopo momento, giorno dopo giorno.

Imagine a society in which the cycles of life are revered and respected
as quiet orchestrators of our lives,
Alexandra Pope & Sjanie Hugo Wurlitzer

Vuoi esplorare i Cicli Naturali?
Conoscere meglio il tuo Ciclo Mestruale?
Accogliere con consapevolezza il Ciclo Stagionale?
Questo è un ottimo metodo per farlo.

Ti accolgo,